Biographie
Nato a Firenze il 24 luglio 1921, dopo la maturità classica al Liceo Galileo si è laureato in Scienze Agrarie e Forestali all'Università di Firenze. Ha frequentato i corsi liberi all'Accademia di Belle Arti di Bologna e successivamente la Scuola di Nudo all’Accademia di Belle Arti di Roma e poi di Firenze, dove è stato allievo di Emanuele Cavalli. Ha viaggiato e soggiornato in varie parti del mondo, soprattutto a Parigi, dove nel 1955 ha frequentato l'Académie La grande Chaumière nella classe di Yves Brayer. Nel triennio 1958-60 all’Accademia Estiva di Salisburgo, è stato allievo prediletto di Oskar Kokoschka per l'acquerello, sempre segnalato e premiato.
Grande disegnatore, ritrattista, incisore, illustratore, scrittore e umorista, ha ricevuto diversi premi.
Notevole la sua attività espositiva in Italia e all’estero, tra cui nel 1974 la Biennale Internazionale della Grafica d'Arte di Palazzo Strozzi a Firenze (nell'edizione del 1978 espose carte da gioco in xilografia nella sezione da lui curata).
Imponente la sua produzione incisoria (xilografia, punzone su lastra di rame, acquatinta, maniera nera) che lo annovera tra i maggiori artisti a livello internazionale. Ha realizzato oltre cinquecento ex libris che spaziano su vari tematiche, tra cui quella del ritratto e quella erotico-galante.
E' stato Professore accademico dell'Accademia delle Arti del Disegno di Firenze per la quale ha curato varie mostre e dove nel 1996 ha allestito una sua antologica.
La sua opera è stata trattata nella tesi di laurea di Gabriella Gentilini dedicata agli xilografi toscani, Università degli Studi di Firenze, Facoltà di Lettere e Filosofia, A.A. 1988-89.
E' scomparso improvvisamente a Firenze il 1° dicembre 2006.
GABRIELLA GENTILINI
Il Maestro è stato ricordato a un anno dalla scomparsa con la pubblicazione del libro di Gabriella Gentilini "Lettera a un professore", edizioni Polistampa.
Il volume è disponibile anche presso Firenzeart.
Compte rendu
"...L'artista volge la propria attenzione principalmente alla figura umana, come testimonia una lunga serie di vibranti ritratti nei quali l'espressionismo nordico si coniuga con quello toscano, raggiungendo in una sintesi del tutto personale, esiti di profonda intensità e di immediata penetrazione psicologica... Il soggetto maggiormente privilegiato dall'artista è comunque il nudo feminile, che non è soltanto esercizio accademico, bensì un continuo confronto ed affinamento della propria tecnica, unito alla ricerca della perfezione assoluta attraverso l'armonia delle forme e la sublimazione della bellezza... Nel corso degli anni assistiamo ad una graduale decantazione dei colori, che si riducono di gama e di intensità, assumendo toni spesso vicini al monocromo; predomina il giallo, che acquista sfumature dorate e solari, l'ocra è infatti il colore che preferisce... In tema di iperrealismo si inserisce la serie dei Tappeti realizzata intorno agli anni '60...l'artista ha raffigurato panneggi e tappeti orientali, riproducendone i motivi con fedeltà e pazienza... talvolta vi è raffigurato un nudo oppure il panneggio di un tessuto... Disegno e pittura costituiscono le basi su cui poggia la sua attività incisoria... Le sue xilografie sono contraddistinte da un tratto molto netto e preciso, privo di chiaroscuro, da una linea fluida e sicura... il particolare modo di trattare la matrice... che consiste nello scavare sottili solchi paralleli che determinano una scansione prospettica dei piani... alla puntuale osservazione del vero si aggiunge spesso una piacevole connotazione che caratterizza le opere di piccolo formato... un'elegante nota satirica o burlesca che rapparesenta il motivo conduttore più o meno sotteso, frutto di un acuto spirito toscano... Costante Costantini è l'unico artista italiano che può vantare una grande esperienza e varietà in tema di carte da gioco e di tarocchi divinatori, oltre a numerosi giochi da tavolo... Ancora... ha inciso per una committenza internazionale una cospicua serie di ex libris su legno, linoleum, rame e zinco, la maggior parte dei quali raffiguranti soggetti "galanti" dai sottintesi ironici e buffi... Artista versatile e acuto osservatore della realtà, uomo colto, dai molteplici interessi, Costantini sa trasferire nelle sue opere gli stimoli e le emozioni riportate dai suoi viaggi in quasi ogni parte del mondo. Curioso di sperimentare materiali e tecniche diverse, ha riscoperto la maniera nera, antico e faticoso metodo di stampa e la difficile tecnica del punzone su lastra di rame... Il percorso dell'artista, fin dagli esordi coerente ed unitario... scaturisce da un agile rapporto tra abilità e vivace fantasia creativa... nella profonda adesione alla realtà umana, assillata dai problemi quotidiani, dalle contraddizioni e dai malesseri, su cui Costantini... sdrammatizzandoli, ci invita a riflettere".
DAL SAGGIO CRITICO DI GABRIELLA GENTILINI PER IL CATALOGO DELLA MOSTRA ALL'ACCADEMIA DELLE ARTI DEL DISEGNO, PIAZZA S. MARCO, FIRENZE, FEBBRAIO 1996.
"...Costante Costantini, collaudatissimo Maestro della generazione storica degli anni Venti, fornito di un bagaglio stracarico di studi e di esperienze importanti nel campo della pittura e dell’incisione, si distingue per il rigoroso figurativismo che privilegia il nudo. Attraverso la maestria del disegno e del ritratto, la rapidità esecutiva dell’acquerello appresa alla scuola di Kokoschka e la riscoperta di antiche tecniche incisorie, la cui imponente e preziosa produzione lo pone ai vertici internazionali di quest’arte, Costantini rivela la sua profonda capacità d’indagine acuita da un filo di piacevole umorismo..."
Gabriella Gentilini
DAL DEPLIANT DELLA MOSTRA "FEELING" ideata e curata da GABRIELLA GENTILINI, FIRENZEART GALLERY, FIRENZE, DAL 19 FEBBRAIO AL 16 MARZO 2005.
COSTANTE COSTANTINI, IL SEGNO DEI SENSI
“Un artista deve saper vedere e saper scrivere. Di solito chi sa scrivere non sa vedere e chi sa vedere non sa scrivere. Lei sa fare tutt’e due le cose”. Così commentava Enrico Sacchetti, grandissimo disegnatore e uomo assai schivo, dinanzi al protagonista della mostra di acquerelli e disegni tenutasi alla Casa di Dante di Firenze nel lontano maggio 1961. Inutile dire che l’autore di quelle opere era il quarantenne Costante Costantini, reduce dall’Accademia di Belle Arti dove aveva realizzato proprio quei nudi che esponeva, alcuni dei quali, stralciati da una voluminosa cartella, vengono proposti nella presente mostra.
Quel complimento rigoroso e sincero, misurato eppure altissimo, venuto per giunta da un maestro tutt’altro che incline ai convenevoli, non l’ha mai fatto inorgoglire, ma gli è sempre rimbalzato nella testa come un monito. Osservare e tradurre. Con la medesima attenzione. E’ quello che ha sempre fatto Costantini, dimostrando un sorprendente collegamento tra l’occhio e la mano: il primo che “sa vedere”, la seconda che “sa scrivere”. E quel segno non aveva niente di improvvisato, visto il background di tutto rispetto che vantava il giovane Costante, anzi Costa, come si firmava sul settimanale umoristico fiorentino “Il Brivido”, a cui collaborò negli anni della guerra. Infatti, dopo gli studi classici ed una laurea in Scienze Agrarie, dal 1947 al 1950 frequentò i corsi liberi dell’Accademia di Belle Arti di Bologna diretti da Ilario Rossi. Trasferitosi a Roma si iscrisse alla Scuola di Nudo dell’Accademia di Belle Arti, finché - dopo alcune mostre, viaggi negli USA e in Spagna ed un soggiorno parigino nel 1955 che lo portò a frequentare la classe di Yves Brayer alla Académie La Grande Chaumière - non rientrò a Firenze, dove dal 1957 al 1961 seguì assiduamente la Scuola di Nudo all’Accademia di Belle Arti. Fu lì che sotto la guida di Emanuele Cavalli, Costantini liberò il suo segno da qualsiasi vincolo, dimostrando non solo, come aveva fatto fin dagli esordi, un grande talento di disegnatore, ma anche di sapersi esprimere come pochi, in maniera immediata ed istintiva e al tempo stesso con assoluta sicurezza e padronanza dei mezzi.
Costantini inizia a riempire velocemente i suoi fogli con l’esuberanza creativa della sua personalità, con la forza del suo sentire. Fogli che hanno il piglio di un maestro. Non un segno in più, non uno fuori posto. Tutto corrisponde esattamente alla realtà di cui egli si rende interprete, lasciandovi la propria impronta. Una realtà mai statica, ma che si muove nello spazio e nel tempo, come la figura che sta ritraendo. Senza un ripensamento, con l’istantaneità del gesto che riversa l’emozione, il segno di Costantini diviene costruttivo nella perfezione del suo snodarsi attorno ai corpi. Netto e preciso, eppure capace di intersecarsi, di aggrovigliarsi, di assumere toni espressionisti e poi di rasentare l’informale. Vigoroso e sonoro, ci appare come il segno dei sensi, perché tutti li coinvolge. Si vede, si tocca, si respira, quasi si gusta nella scioltezza avvolgente del suo continuo fluire. A tratti il nero della china si fa più sottile e incisivo, a tratti si annacqua e si espande per raggiungere effetti pittorici. Immagini quasi rubate, in cui l’evanescenza di un attimo si trasforma in assolutezza.
Il passo successivo e contemporaneo alla Scuola di Nudo è l’Accademia Estiva di Salisburgo, che Costantini frequentò dal 1958 al 1960, sotto la guida di Oskar Kokoschka. I risultati conseguiti non potevano che essere ottimi, siglati da segnalazioni, riconoscimenti e premi conferitigli dal Maestro austriaco. Ma accanto ai bellissimi acquerelli di nudo eseguiti di getto, in pochissimi minuti, Costantini si scopre grande ritrattista, attitudine della quale aveva peraltro dato prova ai tempi della scuola, con il divertente esercizio caricaturale ai danni di insegnanti e compagni.
Ecco allora che il pennello non si limita a definire con accuratezza i tratti somatici del soggetto, ma va a scavare nella sua interiorità per portare alla luce ogni vibrazione più nascosta. Un’indagine seria e puntuale che l’artista sa trasferire nella pittura a olio, senza nessuna concessione al superfluo, in una visione nitida e calda come i suoi colori.
Alla pregevolissima e molto apprezzata produzione pittorica in gran parte dedicata al nudo femminile - oltre alla periodica revisione personale attraverso gli autoritratti - Costante Costantini (già professore della Classe di Pittura dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, per la quale ha curato diverse mostre) ha affiancato dagli anni ‘70, un’intensissima attività incisoria che lo ha rivelato tra i maggiori artisti a livello internazionale. Xilografia, calcografia, maniera nera, sono le sue specialità, a cui si è impegnato con passione riscoprendo antiche e difficili tecniche, come il punzone su lastra di rame. Con questo procedimento ha realizzato opere di straordinaria finezza, ritratti efficacissimi, di profonda penetrazione psicologica, autentici capolavori di perfezione e poesia. Mostrandosi a suo agio sia nel grande sia nel piccolo formato, che annovera un mezzo migliaio di ex libris con cui si colloca a pieno titolo ai vertici di questo esclusivo settore della grafica d’arte. Ed una particolarità che rende ancora più prezioso il cartellino da libro, è l’inserimento del ritratto del committente, spesso colto in atteggiamento buffo, o in un contesto scherzoso e ironico. Infatti, l’umorismo è il valore aggiunto dell’opera di Costante Costantini, che fa da filo conduttore agli ex libris a tema galante (o addirittura erotico, ma spiritosissimo), alle incisioni su legno di bellissime carte da gioco, agli elaborati giochi da tavolo e alle illustrazioni per libri. Impossibile ricordarli tutti, ma non si può fare a meno di sorridere pensando all’Onomastica Umoristica (vincitrice della Palma d’Oro al Salone dell’Umorismo di Bordighera nel 1993) e al Giramento di Cognomi.
Artista a tutto tondo Costantini, che ci sa stupire, emozionare, divertire. E sa farci riflettere sulle cose del mondo, sulla vita, da prendere sempre con un pizzico d’ironia. Con l’intelligenza, la curiosità, il buon gusto che hanno sempre contraddistinto il suo percorso di artista e di uomo pieno di interessi, colto, sensibile, acutissimo. Qualità che dispensa quotidianamente con cordialità, buonumore e simpatia. Un maestro nel vero senso del termine ed una persona rara. Di quelle che ne nascono una volta ogni tanto!
GABRIELLA GENTILINI
Dedicato a mio padre
che aveva grande stima di Costantini
Firenze, dicembre 2004
Presentazione per il catalogo della mostra presso la Galleria "Il Quadrato" di Chieri, maggio 2005.