Biographie
A cura di Daniele Biancardi
Personalitā di rilievo e di spicco nella Ferrara artistica a partire dagli anni a cavallo tra la fine degli anni '20 ed i primi anni '30, Galileo Cattabriga (1901-1969) ha rivestito un ruolo importantissimo nella diffusione e nella rilettura di uno stile pittorico vicino a quello dell'impressionismo di tradizione francese; ad esso, pero', l'artista ha saputo associare una visione personalissima non solo della maniera espressiva legata alla tecnica pittorica tout court, ma anche e soprattutto un "modo di visione" della realtā che e' tutt'altro che vicino al carattere icastico di molta pittura a lui contemporanea.
Dopo aver studiato a Ferrara sotto la guida di Angelo Longanesi Cattani (fino ad ora questa prima parte della formazione artistica di Cattabriga era poco conosciuta e viene sviluppata nel presente catalogo grazie alle ricerche di Antonio Torresi), e poi a Venezia con il maestro Ettore Tito, inizia negli anni Trenta la frequentazione degli illustri intellettuali ferraresi (Bassani, De Pisis, Funi, ecc.).
A Parigi nel 1937 viene premiato con la medaglia d'oro alla Mostra Universale, e li' vede gli impressionisti e i post-impressionisti e li assimila come se li avesse ritrovati sulla sua strada (a cogliere questo aspetto e' stato Claudio Savonuzzi che di Cattabriga era grande amico).
Comincia ad esporre in tutte le cittā artistiche italiane ma decide di non spostarsi da Bondeno, dove in continuazione racconta il suo mondo contadino fatto di campi, di case, di fiumi, di maceri, di fiori, oppure di montagne quando andava in vacanza o di scorci della Senna e di Notre Dame quando ritornava a Parigi per cercare il suo poeta preferito, Baudelaire, scambiando i suoi quadri con cio' che gli serviva per vivere. Nel 1977, pochi anni dopo la sua morte, il Comune di Bondeno insieme alla Provincia di Ferrara inaugurano la restaurata Rocca Possente di Stellata con una antologica che verrā successivamente ospitata al Palazzo dei Diamanti di Ferrara.
La stupenda sede ferrarese era allora diretta dal Maestro Franco Farina che intraprende l'opera di schedatura dei lavori di Cattabriga presenti nel suo atelier di Bondeno, rimasto intatto dopo la morte del pittore. Alcuni anni dopo, e piu' precisamente in occasione del ventesimo anniversario della scomparsa, insieme ad Elisabetta Lopresti e allo stesso Franco Farina inizia la pubblicazione di tutti i taccuini di Cattabriga; centinaia di schizzi, disegni preparatori, appunti che il pittore aveva raccolto dal 1940 al 1960. Il lavoro cosi' concepito si conclude nel 1993 con il V Taccuino e con la quinta mostra consecutiva su questi temi; tutte le esposizioni si sono tenute presso la Casa Societā Operaia di Bondeno in quanto il Comune fino ad allora non aveva una propria sede espositiva.
Successivamente e' stata poi predisposta la sede della Pinacoteca Civica che e' stata dedicata proprio a Galileo Cattabriga.
Nel 1999, trentesimo anniversario della morte, il curatore Daniele Biancardi decide insieme a don Franco Patruno e ancora a Franco Farina che e' giunto il momento di "schedare" tutto il lavoro pittorico di Cattabriga, coinvolgendo i collezionisti privati e le istituzioni pubbliche proprietarie di opere.